Strano Ma Vero.

1.

Sostituisce una collega e incontra l'uomo della sua vita.

Io lavoro come receptionist negli hotel.

Qualche estate fa ho avuto una proposta di lavoro che a malincuore ho dovuto accettare.

Si trattava di andare in un villaggio turistico per la stagione estiva.

Il motivo per cui mi rifiutavo di partire era una bruttissima sensazione.

Il sesto senso mi diceva urlando dentro di me che mi sarebbe successo qualcosa di brutto.

Ho temuto che l'aereo cadesse o cose del genere.

Sono arrivata sana e salva a destinazione, ma il lavoro era organizzato male e il posto lontano dalla civiltà (come succede per la maggior parte dei villaggi).

Ho tenuto duro e sono andata avanti.

La sensazione  però c'era ancora.

Una mattina, libera dal lavoro, stavo andando in spiaggia.

Ad un certo punto sono tornata indietro per chiedere in edicola se era arrivato un giornale.

Non l'avevano e sono uscita.

Fuori dalla porta un gradino di quelli troppo piccoli per metterci il piede e troppo grandi per saltarli è stato galeotto.

L'ho preso a metà e ahimè sono caduta.

Distorsione al piede e un dolore incredibile.

Non sto qui a raccontarvi le peripezie per trovare medici e stampelle!

Sono rientrata a casa per curarmi, ma nella speranza di tornare a lavorare quanto prima.

Al termine del mese di convalescenza, pronta a rientrare al lavoro, la società ha deciso di sostituirmi con un'altra.

Ecco la brutta sensazione! Il mio sesto senso aveva ragione.

Mandarono una ragazza con cui avevo lavorato qualche anno fa. Era stata li l'estate prima e non voleva tornarci.

Trattandosi di un mese soltanto aveva infine accettato.

Ho saputo poi, che nel villaggio ha conosciuto la sua anima gemella.

Lui aveva già lavorato li, tranne la stagione in cui c'era lei.

Si sono conosciuti e non si sono più lasciati!

Che coincidenza!

Se non fossi partita per lavorare, lei di sicuro non avrebbe accettato di fare la stagione intera e non si sarebbero trovati.

Se quel giorno non avessi cercato quel giornale non mi sarei fatta male.

Se avessi trovato qualche medico in più, un fisioterapista e due stampelle non sarei tornata a casa e lei non avrebbe potuto sostituirmi.

Insomma forse è merito di più di una coincidenza!

 

Plinia

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2.

La premonizione del Titanic.

Nel 1892 lo scrittore W.T. Stead pubblicò un racconto su una grossa nave passeggeri a vapore, vanto dell'epoca per le sue caratteristiche tecnologiche, che in pieno Atlantico affondava dopo essersi scontrata con un grosso iceberg. I pochi passeggeri superstiti venivano salvati dalla nave Majestic della White Star Liner, un'unità che al tempo esisteva davvero e che era comandata dal capitano Edward Smith, più tardi capitano del Titanic. Ridendo della sua stessa premonizione, Stead volle imbarcarsi sul Titanic per il viaggio inaugurale verso New York e, ironia del destino, fu proprio tra le vittime del naufragio che avvenne il 14 aprile del 1912 quando lo scafo della grande nave venne squarciato dall'iceberg.

 

dal sito rinodistefano.com

 

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3.

Il ragazzo divorato.

Nel 1838 Edgar Allan Poe scrisse una novella dal titolo "Il racconto di Arthur Gordon Pym di Nantucket" nella quale si parlava di alcuni marinai che riuscivano a salvarsi dal naufragio della loro nave a bordo di una scialuppa di salvataggio. Il più giovane di questi marinai, Richard Parker, ad un certo punto morì e gli altri, per sopravvivere, ne mangiarono il corpo. Fin qui la fantasia creativa di Poe. Il 28 ottobre del 1884, 46 anni dopo, "The Times" riportava la notizia del naufragio della nave Mignonette, durante il quale quattro marinai riuscirono a salvarsi su una scialuppa. Il più giovane di loro morì e gli altri tre se ne cibarono.
Il suo nome era Richard Parker.

 

dal sito rinodistefano.com

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4.

Un proiettile predestinato

Restiamo nell'Ottocento per parlare di una strana storia che accadde nel 1893 a Henry Ziegland di Honey Grove, una cittadina del Texas. Ziegland, che era fidanzato con una ragazza del posto, litigò e ruppe il fidanzamento. Per difendere l'onore della sorella, piantata su due piedi, il fratello si appostò nei pressi della casa di Ziegland e gli sparò contro mentre questi lavorava in giardino. Colpito di striscio alla testa, l'uomo cadde a terra svenuto e il proiettile si conficcò nel tronco di un albero. Il feritore, credendo di averlo ucciso, si sparò a sua volta e morì all'istante. Vent'anni dopo, nel 1913, Ziegland decise di ampliare la casa e per farlo aveva bisogno di abbattere quell'albero. Per toglierlo del tutto usò alcuni candelotti di dinamite che, scoppiando, squarciarono il tronco lanciando quel proiettile che vi era incastrato da ormai due decenni. Il piccolo cilindretto di piombo centrò in piena testa Henry Ziegland che morì sul colpo.

 

dal sito rinodistefano.com

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5.

La bara navigante.

Le cronache degli Stati Uniti sono piene di episodi insoliti. Nel 1899 il celebre attore canadese Charles Coghlan morì per un attacco di cuore mentre stava recitando nel teatro di Galveston, in Texas, durante una tournée. L'attore venne quindi seppellito in un sepolcro all'interno del locale cimitero. Nel settembre del 1900, a meno di un anno dall'inumazione, un forte uragano si abbattè sulla città di Galveston e il cimitero fu una delle zone più colpite da una tremenda alluvione che scoperchiò il sepolcro trascinando la bara nel vicino fiume e, quindi, nel Golfo del Messico. Guidata dalla corrente del golfo, la bara circumnavigò l'intera Florida e venne spinta verso nord senza che nessuno avesse modo di avvistarla. Fu in un giorno del 1908 che alcuni pescatori della Prince Edward Island, l'isola natia di Coghlan, in Canada, finalmente videro tra i flutti quell'incredibile "imbarcazione". Tirata a secco, grande fu la loro sorpresa quando lessero sulla bara il nome del loro famoso attore inciso su una piastrina di ottone. La bara, dunque, aveva navigato per 5.600 chilometri per "tornare" a casa. Gli isolani inumarono Charles Coghlan nel giardino della stessa chiesa dove era stato battezzato e dove ancora oggi riposa.

 

dal sito rinodistefano.com

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6.

La tragica fine del "gemello" di Umberto I

Una singolare coincidenza storica è accaduta anche in Italia.
Il 28 luglio del 1900, durante una sua visita a Monza, al re Umberto I venne presentato un ristoratore che gli somigliava come una goccia d'acqua. Parlandogli, il monarca scoprì che entrambi erano nati nella stessa data e alla stessa ora.
Entrambi avevano sposato una donna che si chiamava Margherita e entrambi avevano un figlio di nome Vittorio. Inoltre, sempre per puro caso, l'uomo aveva aperto il suo ristorante il giorno stesso in cui Umberto I salì al trono.
Il re fu divertito da tutta quella serie di coincidenze e, lasciando il suo "gemello", gli disse che avrebbe voluto rivederlo. Ma non fu possibile.
L'indomani, pulendo la sua pistola, il ristoratore lasciò partire un colpo che, rimbalzando, lo prese in pieno ferendolo mortalmente. La notizia arrivò ovviamente alla polizia che la comunicò subito al monarca. Re Umberto fu molto scosso dall'incidente e chiese, tra un impegno e l'altro, di essere condotto nel ristorante per porgere le sue condoglianze alla vedova.
Ma neanche quello fu possibile. Alle 22.25 del 29 luglio 1900, mentre transitava per le strade di Monza con la sua carrozza aperta, re Umberto I venne colpito a morte dal colpo di pistola dell'anarchico Gaetano Bresci.

 

dal sito rinodistefano.com

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7.

Il caso delle due Wanda

Davvero singolare è la storia raccontata dal "The Whashington Post" nell'articolo intitolato "Il caso delle due Wanda". Wanda Marie Johnson vive a Adelphi, nella Prince Georges County, e lavora come addetta ai bagagli nella Union Station di Washington, DC. Una seconda Wanda Marie Johnson vive invece a Suitland, nel Maryland, anche lei nella Prince Georges County, e lavora come infermiera al District of Colombia General Hospital di Washington. Entrambe le Wanda sono nate il 15 giugno 1953, erano state residenti del District of Colombia, sono madri di due bambini e possiedono una Ford Granada del 1977 a due porte, dello stesso colore. Non solo. I primi undici numeri di matricola delle loro vetture sono identici, solo gli ultimi tre differiscono. Persino il numerso della loro patente di guida del Maryland è lo stesso in quanto riferito alla data di nascita. Il risultato è stato che quando la prima Wanda ha dovuto servirsi dell'Howard University Hospital, dove andava anche l'altra, sono cominciati i guai. Le cartelle cliniche delle due infatti sono state confuse e c'è voluto del bello e del buono per far capire ai sanitari che in effetti in quell'ospedale c'erano due Wanda Marie Johnson. Inoltre la prima Wanda era stata citata per non aver pagato alcuni mobili che la seconda aveva acquistato. E nessuno le voleva credere. Alla fine la storia è venuta a galla e la verità è stata ristabilita.

 

dal sito rinodistefano.com

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8.

Il diamante nello stomaco del pesce

Tra le tante coincidenze che Anderson ci presenta c'è anche quella avvenuta nell'estate del 1979 in Norvegia, ripresa dai quotidiani locali. Il quindicenne Robert Johansen pescando in un fiordo ha catturato un bel merluzzo di cinque chili che orgogliosamente ha portato alla nonna Thekla Aanen per pranzo. Si può immaginare lo stupore e la commozione della donna quando, pulendo il pesce, ha trovato nello stomaco un anello di diamante che lei stessa aveva perso pescando in un fiordo dieci anni prima. Quel gioiello era un ricordo di famiglia che le donne si tramandavano di generazione in generazione e, alla fine, era tornato a casa.

 

dal sito rinodistefano.com

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9.

La tomba del co-pilota

Anche nella vicina Inghilterra non mancano le storie bizzarre.Quella sera il capitano dell'aviazione brittanica Robert Tyler non aveva voglia di tornare subito a casa. Appena uscito da un pub, cominciò a passeggiare per le strade deserte di un quartiere londinese godendosi la frescura dell'aria notturna. Vagando senza meta, ad un certo punto si ritrovò vicino ad una chiesa dove c'era un piccolo cimitero. Quasi senza accorgesene entrò e, senza sapersi spiegare il perché, prese a gironzolare fra le tombe. Improvvisamente una lapide colpì la sua attenzione. Sopra c'era scritto : "Tenente Robert Tyler, RAF, caduto pilotando uno Spitfire nella Battaglia d'Inghilterra, 15 Settembre 1940". Il capitano Tyler rabbrividì : non solo quell'ufficiale aveva il suo stesso nome, ma il 15 settembre 1940 era la data della sua nascita.

 

dal sito rinodistefano.com

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10.

La fortuna esiste.

E' ufficiale: per Richard Wiseman, professore di Psicologia dell'Università di Hertfordshire, la fortuna esiste e indica persino quattro regole da seguire per essere baciati dalla dea bendata.
Perchè parola di ricercatori, la fortuna è frutto di un modo di ragionare e comportarsi.

  1. Cogliere le occasioni al volo. I fortunati sorridono alla vita e non sono abitudinari per aumentare le occasioni fortuite.
  2. Seguire l'istinto. I fortunati si lasciano guidare dal sesto senso e lo potenziano con la meditazione.
  3. Essere ottimisti. I fortunati vedono il bicchiere mezzo pieno. Cercano di raggiungere gli obbiettivi anche se le probabilità di riuscita sono scarse e non si arrendono mai.
  4. Trasformare la sfortuna in fortuna. I fortunati vedono il lato positivo in tutto anche negli scherzi del destino. Sono costruttivi e imparano dagli errori.

     

    da "Airone" maggio 2007

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11.

11 settembre 2001.

E' una data da non dimenticare.
Tante persone hanno perso la vita quel maledetto giorno.
Ma ci sono state anche tante persone che col loro aiuto hanno salvato altre vite.

Tra tante la storia di Brian Clark, vicepresidente esecutivo dell'Euro Brokers, società con sede all'84° piano della Torre Due del WTC.

 

PRIMA PARTE.

 

Clark è una delle poche persone scampate al disastro che si trovavano nei piani sopra il punto d'impatto degli aerei.
L'intervista rilasciata al programma statunitense Nova, rivela nei dettagli, le immediate decisioni, il buon istinto e un tocco di fortuna a favore di Clark e delle persone da lui salvate.

 

Brian Clark ha lavorato per oltre 29 anni all'Euro Brokers.
Inizia nel 1973 come apprendista broker e come manager per i successivi 15 anni.
Recentemente diventa vicepresidente esecutivo e volontario nei vigili del fuoco.

 

Quella mattina, alle 7:15 arriva in ufficio, prende il caffè e sbriga le solite faccende.
Clark ha un ufficio privato, con una finestra che si affaccia sulla Torre Uno.
Alle 8:46 sente un rumore enorme, nessuna vibrazione, ma solo un sensibile suono come un boom o thump e le luci che vibrano.
Improvvisamente una luce abbagliante cattura la sua attenzione: alle sue spalle fuori dalla finestra tutto è in fiamme.
Il primo pensiero è che ci sia stata un esplosione uno o due piani sopra il suo ufficio.
Essendo un vigile del fuoco volontario, è equipaggiato di fischietto e torcia e deve aiutare tutti ad uscire.
Quando poco dopo guarda dietro di lui fuori dalla finestra, le fiamme non ci sono più, sostituite da migliaia di fogli di carta che fluttuano nell'aria, alcuni delle quali in fiamme.
Corre fuori dal suo ufficio, "cè stata un'esplosione" grida e inizia a guidare tutte le persone fuori dall'Euro Brokers.

 

Nello stesso piano sono presenti le sedi di alcune televisioni che si occupano di news finanziarie.
Clark e i suoi colleghi vengono quindi a sapere che un aereoplano si è schiantato sul World Trade Center, più precisamente sulla Torre Uno davanti a loro.
Le operazioni di evaquazione possono quindi rallentare.
Nonostante ciò molte persone sono già scappate per le scale.
I servizi televisivi continuano a mostrare le foto e le immagini della Torre Uno invasa dalle fiamme e dal fumo dal 92° piano in su.

 

La Torre Due è al sicuro.
Clark chiama la moglie e la rassicura: "è stata colpita la Torre Uno, noi stiamo bene dove siamo. Rilassati e guarda cosa succede in tv. Io sto bene."
Alle 9 meno 5, nella Torre Due, dove si trova Clark, le luci lampeggiano come in una normale esercitazione antincendio e una voce annuncia: " la Torre Due è sicura. Non cè bisogno di evacuare.
Se siete in piena evacuazione, rientrate nel vostro ufficio..."

 

Dalle finestre del lato nord, si vedono le fiamme e il fumo sulla Torre Uno, e purtroppo si vede anche la gente saltare giu a causa del caldo, del fumo o di qualsiasi cosa ci sia.
Clark si trova nella parte ovest vicino al suo ufficio, parla con Bobby Coll e altre due o tre persone, quando alle 9:03, il secondo aereo si schianta sulla parete sud della Torre Due tra il 78° e l'80° piano.
Le luci si spengono e avviene un esplosione senza fuoco e fiamme...

 

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SECONDA PARTE.

 

I soffitti crollano, le pareti interne cedono, il grattacielo inizia a barcollare, e quello che per tutti era stata solo una flebile supposizione diventa certezza: si tratta di terrorismo.
Le stanze sono diventate buie, non è facile respirare a causa del fumo e della polvere.
Clark e gli altri sono in difficoltà.
Al momento non sanno ancora cosa sia realmente accaduto.
Con l'aiuto di una torcia riescono a raggiungere la scala B e la scala C. Non entrano in nessuna delle due perchè non sanno in che condizioni possano essere all'interno.
Clark si dirige per caso verso la scala A che, senza saperlo è la scala più lontana dall'impatto.
Iniziano a scendere per tre piani.
Sono una quindicina di persone tra cui alcuni colleghi di Clark: Bobby Coll, Kevin York, David Vera e Ron DiFrancesco.

 

All'81° piano proprio sopra i tre piani che interessano l'impatto, incontrano una grassa signora e un uomo che salgono lentamente e si uniscono a loro: "Fermi, fermi! Dovete salire!" grida la donna "Non potete scendere, ci sono fuoco e fiamme sotto!"
Inizia una discussione su cosa fare, se salire o scendere.
Nello stesso momento sentono, dall'interno del piano, una voce chiedere aiuto.

 

Le porte antincendio sono leggemente scardinate dal muro, sicchè con una spinta, Clark e Ron DiFrancesco riescono a buttarle giù e a saltarle.
L'interno del piano è al buio.
Anche con l'aiuto della torcia è difficile vedere qualcosa a causa della polvere: è come se tutto fosse avvolto da una fitta nebbia.
In qualche minuto, aiutati dalla voce di quell'uomo, riescono a trovarlo.
La torcia illumina la sua mano che esce da sotto una montagna di macerie.
Ron è completamente coperto dal fumo.
Muove la sua valigetta davanti al viso per riuscire a respirare, ma ad un certo punto scappa fuori sopraffatto e con gli occhi chiusi.
Clark, miracolosamente riesce a respirare come fosse dentro una bolla.
Non vede bene ma riesce anche se faticosamente, a liberare da sotto le macerie Stanley Praymnath, dipendente della Fuji Bank.
Uscendo dal piano devono saltare una barriera.
Proprio mentre Stanley sta cadendo, Clark lo acchiappa per la spalla e straordinariamente lo tira su.
Cadono entrambi a terra ma sono in salvo.

 

Tornati alle scale vedono tutti gli altri che si dirigono verso i piani superiori e sperano che Ron DiFrancesco, non abbia fatto lo stesso.
Clark e Stanley iniziano a scendere le scale dall'81° piano.
I primi cinque piani sono difficili: in certi punti i muri sono completamente crollati e ostruiscono il passaggio, l'acqua scende lungo le scale e tutto è scuro.
Al 74° piano lasciano le scale; nel piano trovano condizioni normali, aria pulita, luci accese e riescono a parlare normalmente.
Stanley è ferito ma sta abbastanza bene.
Continuano a scendere.

 

Al 68° incontrano Josè Marrero ex collega di Clark anche lui vigile del fuoco volontario.
Sta salendo per prestare aiuto a Dave Vera che l'ha appena chiamato con il wallie-talkie dal 91° piano.
Clark cerca di persuaderlo "Abbiamo appena attraversato un inferno per arrivare fin qui. Vieni giù con noi" ma invano.
Stanley e Clark non sapranno mai quanto sia salito e cosa abbia trovato.

Al 44° entrano nell'atrio panoramico. Ne esistono due, uno al 78° e l'altro al 44°.
Le condizioni sono normali e non cè nessuno tranne una guardia della sicurezza che assiste un uomo il cui appartamento è nel piano, che ha una grave ferita alla testa.
Non possono muoversi, ma poichè non funziona nessun telefono non riescono a chiamare i soccorsi.
Clark e Stanley promettono di avvisarli appena possibile e ricominciano a scendere le scale.
Non incontrano nessuno, tutto è tranquillo.

 

Sotto il 31° le luci sono accese, l'aria è pulita e decidono per caso di entrare negli uffici.
Nella sala conferenze di una società trovano dei telefoni.
Funzionano.
Clark non sente la moglie dalle nove meno cinque.
Nel frattempo il secondo aereo si è schiantato sulla Torre Due e nessuno a casa sa cosa gli è successo in questi 45 minuti.
Entrambi chiamano la moglie.
Sono le dieci meno venti.
Stanno bene.
Chiamano anche il 9-1-1, ma per ben tre volte vengono lasciati in attesa.
Il pronto intervento è intasato dalle chiamate.
Finalmente riescono ad avvisare: al 44° cè bisogno di un medico e tornano alle scale.
Non incontrano nessuno, nessun vigile del fuoco, nessuna persona mettersi in salvo.

 

Giunti al livello Plaza, per uscire dal grattacielo attraversano alcuni negozi e diversi corridoi.
All'esterno incontrano finalmente vigili del fuoco e poliziotti al lavoro: nessuno corre, non si percepisce panico, sembra tutto sotto controllo.
Non cè nessun altro evacuato come Clark e Stanley, non cè folla, è più o meno deserto.
Camminano per alcuni isolati fino al Trinity Church.
Cè poca gente, non cè traffico solo mezzi di soccorso.
Incontrano due sacerdoti e Stanley inizia a piangere:"Quest'uomo mi ha salvato la vita!"
Clark è sopraffatto dall'emozione:"Stanley, io ti ho salvato la vita, ma anche tu hai salvato la mia. Hai gridato aiuto proprio quando discutevamo se salire o scendere, ti ho soccorso e ora sono qui e sto bene!"
Invitati ad entrare in chiesa, accettano.

 

Sono nell'ingresso del Trinity Church quando guardando il WTC, Stanley dice "Credo che cadranno giù..." e Clark "Non è possibile..sono strutture in acciaio...solo mobili, carta, moquette e tende stanno bruciando.."
Sono fuori dalla Torre Due da cinque minuti quando collassa e viene inghiottita dalla sua stessa polvere.
"Tutta la nostra fuga è stata orribile" dice Clark "ma fino a quel momento la gente là dentro aveva una chance.."
Uscendo da Manhattan, Stanley da a Clark la sua carta di credito e subito dopo si perdono di vista a causa della folla.
Clark ricorda cosi "Ero grato di avere la sua carta in quel momento perchè voleva dire che lui era vero. Il mio primo pensiero era che fosse un angelo."

 

"Questa è la mia storia.
E' stato un lungo e orribile giorno, ma per me è finito bene...
Per molti altri, sono profondamente triste che non siano più qui.
Abbiamo perso 61 amici lassù in quell'ufficio sulla Torre Due,
cari amici con cui abbiamo lavorato e riso per anni."

 

dal sito pbs.org

 

Leggi tutta l'intervista (in inglese).

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12.

Una morte annunciata

Qualche volta le coincidenze sono tanto strane da apparire come precognizioni di qualcosa che sta per avvenire.
Ne sa qualcosa un'insegnante di lettere di una High School australiana che nell'ottobre del 1992 trovò su un quaderno della diciottenne Lisa Gannan, di solito una ragazza molto allegra e spensierata, la seguente poesia:

 

Non state davanti alla mia tomba a piangere,
Non sono qui, Non sto dormendo,
Io sono la stella dell'oscuro cielo notturno.
Non state vicino alla mia tomba a piangere,
Non sono qui, non sono morta.

 

La giovane non riuscì a spiegare perché avesse scritto quella triste poesia.
Disse che le era venuta un'ispirazione, tutto qui.
Ma meno di due settimane dopo Lisa Gannan, la sorella Kerry e il padre Tom furono trucidati a colpi di pistola da un pazzo.
Premonizione o coincidenza?

 

Voi che ne pensate?
Scrivetemi!

 

dal sito rinodistefano.com

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13.

Un uomo davvero fortunato.

Il signor Woods, socio anziano di un noto studio legale di New York lo è davvero.
Nel 1988, all'ultimo momento accettò l'invito ad una festa e annullò la prenotazione del volo Pan-Am che esplose sui cieli scozzesi.
Nel 1993 si salvò dall'attentato dinamitardo al World Trade Center pur trovandosi al 39° piano.
Nel 2001 si salvò dall'attentato dell'11 settembre uscendo dal grattacielo poco prima dello schianto del primo aereo.
Se non è fortuna questa!

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14.

Colpo di fulmine...

Ciao a tutti.
Oggi voglio parlare di una ragazza che mi ha scritto.
Sara ha avuto un colpo di fulmine otto mesi fa, e non sa se incontrare quel ragazzo è stato destino o più semplicemente il caso.
Però troppe coincidenze l'avevano portata ad essere li in quel preciso momento: il lavoro, le amicizie, le porte sbattute in faccia e forse persino i propri errori.
Una cosa è certa secondo Sara: è amore a prima vista.
Non si sono mai visti, Sara non sa chi sia, nè dove stia andando, ma le manca il coraggio di chiedergli qualcosa e rimane a guardare mentre lui va via...
...non lo rivedrà più...
E' il giorno dopo che invece si rincontrano inaspettatamente, in un posto frequentato da entrambi da tempo...e questa volta, nessuno dei due va via...
Di nuovo il caso o il destino?
Cosa ne pensate?
Credete nei colpi di fulmine?

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15.

Meteoriti: strane coincidenze.

In Bosnia pare che ultimamente piovano meteoriti piuttosto spesso.
Ma quante probabilità esistono che ne cadano cinque nella stessa casa?
E per di più solo negli ultimi sei mesi?
Il bosniaco Radivoje Lajic è convinto di essere bersaglio degli alieni, mentre gli esperti dell'Università di Belgrado indagano sull'esistenza di particolari campi magnetici nella zona in cui vive.

 

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16.

Venerdi 13!!!

 

Probabilmente tanti di voi avranno paura di uscire di casa in un giorno come oggi.
Soffrite quindi di Triscaedecafobia, la paura del numero 13.
Dove nasca questa superstizione non è dato saperlo con certezza. La cosa sicura è che, abbinato poi al venerdi, provoca sicuramente una certa antipatia.
Nell'Ultima Cena, il traditore Giuda è il tredicesimo a sedersi a tavola e tradisce Gesù che morirà sulla Croce di Venerdì.
E' il 13 ottobre 1307, venerdi, che i Templari vengono fatti arrestare e consegnati all'Inquisizione.
Di Venerdì non si parte, non ci si sposa e non si dà inizio all'arte.
Nel racconto biblico, di venerdì, Eva tenta Adamo con la mela del peccato e sempre lo stesso giorno della settimana, inizia il diluvio universale.
Presso i romani, il venerdi si pagavano le tasse e si eseguivano le condanne a morte.
Nella mitologia norrena, Loki (traditore e malvagio), era il tredicesimo dio.
Il 13 è successore del 12, l'antico numero della completezza che è considerato positivo in molte culture.
Ecco perchè il numero 13 non appare nelle stanze d'albergo, nei piani dei palazzi, nei posti sugli aerei e nei tavoli dei ristoranti.

 

Ma se invece avete deciso di dare un calcio alla scaramanzia, o comunque non potete fare a meno di uscire dalla porta di casa, ricordate che in Italia il numero 13 porta bene.
Nella smorfia napoletana è il numero di S.Antonio.
Porta fortuna anche per giapponesi e coreani che lo pronunciano uguale alla parola vivi e sopravvivi.
Nella geometria sacra, il 13 predice nuovi inizi.
Nella schedina del totocalcio ci sono 13 partite e "fare tredici" vuol dire avere fortuna.
Per i siciliani, chi nasce di venerdi sarà un uomo valoroso e fortunato.
Per l'Islam il venerdi è il giorno santo in cui ci si reca nelle moschee per la preghiera.
Il venerdi è dedicato alla dea Venere associata all'amore, alla bellezza e alla fertilità.

 

Perciò....ancora superstiziosi?

 

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