Libri, pellicole e lyrics che parlano di destino e coincidenze,
vite vissute e occasioni perdute.
Segnalateli anche Voi! Scrivetemi.



1. William Ernest Henley

INVICTUS.
Dal profondo della notte che mi avvolge, buia come il pozzo piu' profondo che va da un polo all'altro, ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa della circostanze, non mi sono tirato indietro, ne' ho pianto.
Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china.
Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso ma l'orrore delle ombre, e anche la minaccia degli anni non mi trova, e non mi troverà spaventato.
Non importa quanto sia stretta la porta...quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima.

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2. Studiosi di coincidenze.

Dal Settecento a oggi la cultura scientifica ha fatto passi da gigante e ai nostri giorni quasi nessuno si sogna di considerare il vissuto quotidiano come qualcosa di immodificabile piovuto dall'alto. La realtà, per quanto sfaccettata, va compresa e spiegata in termini razionali. Il problema, caso mai, nasce quando, pur con tutta la buona volontà di questo mondo, non si riesce a dare una spiegazione logica agli eventi che ci circondano.
Ne sa qualcosa Ken Anderson, un giornalista australiano che ha speso alcuni anni della sua vita a raccogliere documentazione su un gran numero di vicende strane ma vere accadute in diversi paesi.
Quest'insieme di episodi costituisce il contenuto del volume "Coincidences, chance or fate?" (Coincidenze, caso o destino?) edito dalla Blandford Book di Londra. Il libro, che non è ancora stato tradotto in italiano, elenca tutta una serie di coincidenze tratte rigorosamente dalla vita reale, con nomi e cognomi dei protagonisti.

dal sito rinodistefano.com

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3. Hagakure: il libro segreto dei samurai.

"...Adesso è il momento presente e il momento presente è adesso..."

"Si può imparare qualcosa da un temporale. Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente. Se invece, sin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose."

"Di certo esiste solo il particolare scopo del momento presente. Tutta la vita è fatta di attimi che si susseguono. Una volta compresa questa regola fondamentale, il samurai non deve più manifestare impazienza nè porsi altri scopi. L'esistenza scorre semplicemente.
Tuttavia le persone tendono a dimenticare tale precetto, pensando che esista sempre qualcosa di più importante.
Pochi capiscono il valore di questo principio.
Non si può imparare a conformarsi alle proprie decisioni senza perdere la Via, se non dopo una certa età, ma, una volta raggiunta l'illuminazione, anche se non se ne ha chiaramente coscienza, la determinazione è sempre presente.
Se ci fissiamo in questo stato di attenzione continua, raramente ci sentiremo confusi, poichè così restiamo fedeli ai nostri principi."

"La vita dura solo un istante; è necessario avere la forza di andare avanti facendo ciò che più ci piace.
In questo mondo fugace come un sogno vivere nella sofferenza, non facendo che cose spiacevoli è pura follia.
Questo principio, mal interpretato, può tuttavia essere nocivo, così ho deciso di non insegnarlo ai giovani..."

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4. De Crescenzo: Panta Rei.

"Guardo una foto di quando avevo sedici anni e ne guardo una d'oggi. Dio, come sono cambiato! Poi mi chiedo: ma quando è successo? Di notte? Mentre dormivo? E come mai il mattino dopo non me ne sono accorto? La verità è che cambiamo al rallentatore, attimo dopo attimo, cellula dopo cellula, come le lancette dell'orologio che si muovono anche se nessuno le vede muoversi.
Panta Rei diceva Eraclito, tutto scorre, e con il tutto anche la vita passa senza che si possa far nulla per trattenerla. Sono voci e immagini che vengono dal passato. Si accavallano, si mischiano, si confondono, si spintonano l'un l'altra per paura di sparire per sempre in un blob sneza capo nè coda...
...E nel frattempo, di nascosto, come un ladro, il tempo mi scippa le cellule. Qui mi ruba un neurone, lì mi sclerotizza una vena, là m'imbianca un capello. Vado a cambiare le lenti agli occhiali. Il tabellone dell'ottico s'illumina. Ormai leggo solo le prime due righe. Secondo dopo secondo il mio corpo muta, e quello che prima facevo senza starci troppo a pensare, ora comincia a diventare difficile: anche un'operazione semplice come infilarsi i calzini diventa un pochino complicata. Non che non ci riesca, sia chiaro, però faccio fatica a infilarli, e quindi è meglio che mi sieda.
Insomma tutto scorre, panta rei."

dal libro "Panta Rei" di Luciano De Crescenzo.

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5. L'intenzione crea le coincidenze.

"Tutti i bambini che conoscono la storia di Aladino sognano di poter trovare come lui una lampada magica che, se strofinata, liberi un genio pronto a esaudire ogni loro desiderio.
Noi adulti, invece, sappiamo benissimo che non esistono lampade magiche e geni disponibili, e ci teniamo dentro tutti i nostri sogni.
Ma se fosse davvero possibile realizzare i desideri, quale sarebbe il primo? Quale potrebbe soddisfare le vostre esigenze più profonde? Quale consentirebbe alla vostra anima di compiere il suo destino?
L'intenzione crea le coincidenze, è la ragione per cui succede esattamente ciò che pensiamo, il motivo che provoca la guarigione di alcune persone o la remissione della loro malattia, e orchestra tutta la creatività dell'universo.
Noi esseri umani siamo in grado di migliorare la nostra vita grazie all'intenzione, ma perdiamo tale capacità ogni volta che il nostro sè viene oscurato dalla sua stessa immagine, in pratica quando sacrifichiamo il nostro vero sè in favore dell'ego.
L'intenzione organizza in maniera sincronistica una serie di attività notevolmente variabili, a prima vista caotiche e non legate fra loro, dando vita a un sistema dinamico ben ordinato e capace di congegnarsi da solo.
Tale sistema si manifesta contemporaneamente sia come il mondo osservato sia come il sistema nervoso attraverso il quale lo si osserva.
L'intenzione, è responsabile anche di tutti i processi legati ad apprendimento, memoria e ragionamento, oltre che delle attività motorie. In altre parole, l'intenzione è alla base della creazione.
Lantico testo vedico noto come Upanishad dichiara:
"Voi siete ciò che è il vostro desiderio più profondo. Così come è il vostro desiderio, così è la vostra intenzione. Così come è la vostra intenzione, così è la vostra volontà. Così come è la vostra volontà, così sono le vostre azioni. Così come sono le vostre azioni, così è il vostro destino".
In altre parole, il nostro destino deriva dai livelli più profondi di desiderio e intenzione, che sono intimamente connessi tra loro."

dal libro "Le coincidenze" di Deepak Chopra

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6. I-Ching

La filosofia alla base de I Ching è il mutamento, il cambiamento continuo. Tutto è impermanente, nulla rimane fisso ed indentico a se stesso, nulla è definitivo, nulla è predestinato. Nel mondo e nella nostra vita tutto cambia e ciascuna azione che compiamo è all'origine di un cambiamento, di un'azione futura, ed a loro volta queste azioni future saranno causa di altri cambiamenti, e così via.
I Ching è anche conosciuto come "Il libro dei mutamenti".
Il questo mondo dove tutto è impermanente e dove tutto cambia in continuazione, dove qualsiasi azione da il via ad una serie imprevedibile di cambiamenti a cascata, come sarebbe possibile predire il futuro? E' impossibile.
L'unica previsione possibile è quella che risponde alla seguente domanda: viste le attuali condizioni, cosa succederà in futuro?
L'oracolo de I Ching non è quindi la previsione di un futuro "che accadrà" comunque, ma è una fotografia del presente nella quale si scorgono, come se fossero dei movimenti veloci e sfocati, le traccie che porteranno al futuro.
Se fotografassimo una macchina di formula uno in piena velocità, la vedremmo sfocata, composta dall'immagine del presente e da tante immagini della sua posizione nel passato che la seguono formando una specie di scia.
La fotografia che ci da l'oracolo de I Ching, invece, è un'immagine della nostra posizione nel presente e da tante immagini della nostra situazione nel futuro. Il nostro presente è il primo esagramma dell'oracolo, mentre le linee del mutamento rappresentano il sentiero che compiremo (ma spesso si tratta del suggerimento che I Ching ci offre per il nostro comportamento nel futuro) e l'esagramma risultante dal mutamento sarà la nostra condizione nel futuro (sempre che si sia seguito il sentiero rappresentato dalle linee del mutamento).

L'origine de I Ching (in cinese "La Legge") risale così indietro nel tempo che non è possibile documentarla con sicurezza. Inoltre molti saggi cinesi contribuirono a trascritture diverse, ora aggiungendo ora togliendo.
Una prima traccia la troviamo durante il regno dell'Imperatore Fui, che regnò in Cina dal 2852 al 2737 Avanti Cristo. Egli inventò gli otto trigrammi che sono alla base de I Ching, ed elaborò una prima tecnica di consultazione dell'oracolo.
Fui fu una figura molto importante e fra le sue invenzioni figurano anche la pesca a strascico, l'allevamento degli animali e l'allevamento dei bachi da seta.
Altri personaggi che hanno contribuito alla nascita ed allo sviluppo de I Ching sono stati il Re Wen Wang (circa 1150 a.C.), Lao Tzu (circa 600 a.C.), autore anche del "Tao Te Ching", e Confucio (circa 551-479 a.C.). Le filosofie di questi ultimi due personaggi hanno influenzato molto I Ching, rispettivamente con il Taoismo ed il Confucianesimo.
Ed infine, nelle trascrizioni seguenti appare l'influenza spirituale, etica e filosofica, che deriva dalla diffusione del Buddhismo in Cina.

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7. Casualità e Arte.

Per fare un poema dadaista:
prendete un giornale.
Prendete delle forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che contate di dare al vostro poema.
Ritagliate l’articolo. Ritagliate quindi con cura ognuna delle parole che formano questo articolo e mettetele in un sacco.  
Agitate piano. Tirate fuori quindi ogni ritaglio, uno dopo l’altro, disponendoli nell’ordine in cui hanno lasciato il sacco. Copiate coscienziosamente. Il poema vi assomiglierà. Ed eccovi "uno scrittore infinitamente originale e d’una sensibilità affascinante, sebbene incompresa dall’uomo della strada". (Tristan Tzara)

Questa frase di Tristan Tzara esprime molto efficacemente il meccanismo al quale la poetica dadaista affida la produzione dell'opera d'arte: la casualità.
Per la verità il caso ha un ruolo molto importante in varie correnti culturali, basti pensare al Surrealismo, dove svolge il ruolo di rivelatore dell'inconscio, o anche a molti movimenti dell'arte moderna o contemporanea, quali l'action painting di Pollock e la sua gestualità spontanea e casuale, o anche l'Astrattismo e l'Informale in tutte le sue varianti.

Dice Jean Arp: "La legge del caso, che racchiude in sé tutte le leggi e resta a noi incomprensibile come la causa prima onde origina la vita, può essere conosciuta soltanto in un completo abbandono all’inconscio. Io affermo che chi segue questa legge creerà la vita vera e propria".

E proprio il tema della casualità e dell'irrazionalità di cui è imbevuto il Dadaismo sarà la premessa al suo graduale scivolamento verso la poetica surrealista, sua naturale evoluzione estetica.

dal sito http://guide.dada.net a cura di Arch. Vilma Torselli

Per approfondire:
Tristan Tzara - Manifesti del dadaismo e Lampisterie,
Torino, Einaudi, 1990

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