X saperne di più.

1.

Sequenze casuali - Casualità matematica.

Oggi vorrei parlare di matematica.
Per la precisione, visto l'argomento del sito, parlerò di casualità matematica.
Qualcuno storcerà il naso, ma la matematica applicata al gioco d'azzardo forse vi potrà incuriosire...
Quali criteri deve soddisfare una sequenza di numeri per essere casuale?
E' qui che si colloca senz'altro la teoria di R. Von Mises, la cui elaborazione ebbe inizio negli anni venti.
Per Von Mises i giochi d'azzardo sono da riguardarsi quali paradigmi del concetto di casualità.
Pertanto una sequenza di numeri è casuale quando esibisce la stessa caratteristica propria degli esiti dei giochi d'azzardo.
Ma qual è questa caratteristica?
Nei giochi d'azzardo non esiste alcun sistema che, a lungo andare, aumenti le chance di vittoria.
Parimenti, il requisito essenziale perchè una sequenza possa definirsi casuale consiste nella completa assenza di regole che possano essere applicate con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo.
Questo principio prende il nome di "principio dell'impossibilità di un sistema di gioco" o "assioma del disordine".

 

Applicato a sequenze infinite, il principio dell'impossibilità di un sistema di gioco esclude, però, quasiasi controllo effettivo della casualità della sequenza stessa.
Una sequenza del tipo:

 

1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 ...

 

e così via per un miliardo di miliardi di 1 e 0, è all'inizio regolare; ma se poi, dopo tutti questi miliardi di miliardi, alla fine, cessa la regolarità ecco che diventa del tutto legittimo parlare di sequenza casuale.
Come controllare empiricamente questo genere di casualità?
Quanti elementi dobbiamo considerare come "inizio" e quanti come "fine"?
Di contro alla teorizzazione di von Mises, Popper propone un altro tipo di sequenza casuale:
una sequenza finita, di cui si può dire che è casuale "fin dall'inizio".
Per Popper le sequenze casuali sono costruite con una regola matematica, in modo tale che di un segmento finito, corto o lungo che sia, si possa dire che è tanto casuale quanto è consentito dalla lunghezza del segmento stesso.
Popper scriveva queste idee nel 1934.
Ora si ritrovano nei sistemi fondati su precise regole matematiche per costruire sequenze di numeri casuali.
È chiaro che se conosciamo la regola con cui costruire una sequenza, questa non è più definibile a rigore come casuale:
ogni numero è infatti predicibile con probabilità uguale al 100%.
Eppure le sequenze generate con i metodi matematici sono quelle che vengono comunemente adoperate.

 

dal sito http://ishtar.df.unibo.it

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Mitologia.

Mitologia.

L'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona era, secondo i Greci, connessa alle Moire.
Figlie di Zeus e di Temi o secondo altri di Ananke, rappresentavano il passato, il presente e il futuro:
Cloto, che filava lo stame della vita, Lachesi, che lo svolgeva sul fuso e Atropo che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini:
A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa.
Si pensava ad esempio che Sofocle, uno dei più longevi autori greci (90 anni), avesse avuto in sorte un filo assai lungo.
Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l'Ade. Il sensibile distacco che si avverte da parte di queste figure e la loro totale indifferenza per la vita degli uomini accentuano e rappresentano perfettamente la mentalità fatalistica degli antichi greci.

 

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3.

Random, casualità e giochi d'azzardo.

La parola random (casuale) è utilizzata per descrivere un'apparente mancanza di scopo, causa, o ordine.
Il termine randomness (casualità) è sovente associato ad un numero di proprietà statistiche in qualche modo misurabili, come ad esempio la carenza di allineamento o correlazione.
Il genere umano ha cercato in qualche modo di padroneggiare la casualità degli eventi fin dai tempi della preistoria, per lo più attraverso le arti divinatorie (leggere messaggi in eventi e segnali casuali) e le scommesse.
Nonostante l'arte divinatoria abbia caratterizzato pressochè ogni cultura e ogni era umana, per un lungo periodo l'Occidente abbandonò lo studio della casualità.
Fino ad ora...
Basta vedere il continuo successo dei giochi d'azzardo.
Quanto è calcolato e quanto è lasciato al caso?
Lo studio della casualità e il calcolo delle probabilità, fanno sempre vincere il banco...
...ma a volte anche i giocatori ;)

 

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4.

Serendipità.

Serendipità è un neologismo ancora poco usato nella lingua italiana mentre è assai più diffuso nel mondo anglosassone.
Proviene infatti dal vocabolo inglese serendipity, parola coniata nel 1754 dal letterato Horace Walpole dopo aver letto la fiaba persiana "Tre principi di Serendippo" di Cristoforo Armeno.
Nel racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione.
La storia descrive le scoperte dei tre principi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.

 

Serendipità è dunque - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.
Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative.

 

Oltre ad essere spesso indicata come elemento essenziale nell'avanzamento della ricerca scientifica (spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro), la serendipità può essere vista anche come atteggiamento, e - come tale - viene praticata consapevolmente più spesso di quanto non si creda.
Ad esempio tutte le volte che si smette di arrovellarsi nel ricordare un nome, nella speranza che l'informazione emerga da sé dalla memoria, in realtà ci si sta affidando alla serendipità.

 

da Wikipedia

 

Leggi una famosa citazione sulla serendipità.

 

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5.

Il Karma.

Si dice che le azioni che compiamo abbiano delle conseguenze nella nostra vita.
Se sono buone azioni ci succederà qualcosa di bello, e se sono cattive azioni, bhe provate a riflettere...
Vi viene in mente qualche avvenimento in particolare? ;)
Si tratta del Karma.
La parola Karma deriva dalla radice del verbo sanscrito Kr che significa fare, agire e assume il significato di "azione".
Secondo il contesto, può indicare anche la reazione collegata a tale azione.
Si riferisce quindi fondamentalmente alla legge universale di causa ed effetto; la legge del karma è simile alla legge della meccanica di Newton che stabilisce "Per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria".
La sola differenza fra queste due leggi è la sfera di esistenza che ciascuna abbraccia.
Il concetto di karma si basa sul fenomeno di polarità per cui l'universo mantiene uno stato di equilibrio (la "Legge" dell'equilibrio), ed è inseparabile dalla teoria della reincarnazione.

 

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6.

Terremoti: coincidenze o tragica realtà?

Vi siete mai chiesti perchè dopo un grave terremoto, in altre parti del mondo, a distanza di alcuni giorni, si verificavano dei terremoti altrettanto gravi?
Gli studiosi di questa materia, "la sismologia", molto spesso dicono che non c'è una correlazione.
Se si va a verificare DOVE siano avvenuti gli ultimi gravi sismi, e DOVE siano gli epicentri, ci si trova davanti a qualcosa di interessante.
Cercando le località colpite su Google Earth, si fa una scoperta allarmante: non solo sono correlati ma sono avvenuti tutti all'incirca sugli stessi paralleli.
Leggete:
- CINA epicentro WENCHUAN
38°03'56.91'' di latitudine NORD
- GRECIA epicentro LEONIDO
37°09'26.27'' latitudine Nord
- GIAPPONE epicentro HONSU
37°29'16.28'' latitudine NORD
Vedete? Sono tutti e tre compresi fra il 37° e 38° parallelo grado più grado meno.
Sullo stesso parallelo ci sono:
- LA SICILIA fra il 36° e il 38° parallelo
- S.FRANCISCO in CALIFORNIA 37°46'30.71'' latitudine NORD
zone notoriamente sismiche.
Perchè allora gli studiosi negano sempre che ci sia una qualsivoglia correlazione?

 

dal sito www.vedoltre.com

 

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7.

Lottare contro il destino: Nazionale di Nuoto Paraolimpica.

Come forse saprete, questi giorni si stanno svolgendo le Paralimpiadi di Pechino.
Gli azzurri sono 84, 84 storie di vita vissuta, sofferta e combattuta contro un destino impietoso.
Ho incontrato la nazionale parolimpica di nuoto mentre si allenava a Olbia prima della partenza per Pechino un mese fa.
E' stato emozionante: in ogni bracciata, in ogni virata, si respirava l'amore per la vita e la voglia di lottare per superare i propri limiti.
Ho visto nuotare Imma Cerasuolo, Alessandro Serpico, Cecilia Camellini e la mia conterranea Francesca Secci.
Imma ha sempre nuotato fin da piccola, ma a 19 anni ha perso l'uso del braccio destro a causa di un incidente in moto.
Ha imparato a far tutto con il braccio sinistro, compreso nuotare.
Ad Atene ha vinto l'oro nei 100 farfalla e l'argento nei 200 misti.
Cecilia Camellini ha 16 anni. E' cieca dalla nascita. E' entrata in vasca prestissimo, a 6 anni e in acqua ha trovato se stessa: "Chi mi vede vorrei pensasse che se ce l'ho fatta io, possono farcela anche loro".
E' campionessa mondiale in carica nei 200 e 400 stile, argento nei 100 dorso e bronzo nei 100 stile.
Francesca Secci ha 18 anni. E' nata con una malformazione ma è tuttora detentrice di un record europeo.
Vi racconto queste storie perchè la loro forza d'animo possa essere d'esempio per tutti.
Non bisogna buttarsi giù, ma lottare per essere come loro:
semplicemente vincenti.

 

Mentre vi scrivo, Imma Cerasuolo, Filippo Bonacini e Alessandro Serpico hanno conquistato l'accesso in finale, rispettivamente, nei 200 misti, nei 50 dorso e nei 400 sl S12.
Naturalmente continuiamo a seguirli e a tifare per loro! ;)

 

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8.

Lottare contro il destino: Aksel Svindal.

Come sapete,
mi piace parlare di quelle persone, soprattutto sportivi,
che lottano e superano le difficoltà della vita.

 

A chi segue lo sci, non suonerà nuovo il nome di
Aksel Svindal, classe '82, sciatore di punta
della nazionale norvegese.
Aksel ha dato prova di essere un grande sciatore
già dagli esordi nel 2001.
Vanta nel suo palmares praticamente tutto, tra cui
3 ori ai campionati del mondo,
1 coppa del mondo assoluta,
1 in superG, 1 in slalom gigante e
1 in combinata.
Quello che colpisce di Aksel però, non è solo la sua bravura,
ma anche la sua forza d'animo.
Nel 2007 durante le prove di discesa libera a Bever Creek (USA), supera i 130 km orari e cade.
Si salva per miracolo e la sua carriera
sembra ormai giunta al termine.
Aksel non si arrende, segue una dura riabilitazione e dopo un anno di sacrifici, torna in tempi record sulle piste.
E' nel 2008 che, su quella stessa pista di Bever Creek,
vince due gare di seguito: discesa libera e superG.
Ecco cosa pensa della vita dopo quell'incidente:

 

"Ogni cosa ha due facce.
Sono stato sfortunato a cadere in modo cosi violento,
ma sono stato fortunato a essere guarito al 100%.
E' questa la cosa più importante."

 

"Non uso troppo il termine fortuna,
perchè è qualcosa che non puoi tenere sotto controllo.
E' meglio concentrarsi su ciò che dipende dalle tue decisioni.
E io mi sono preparato molto per queste prime gare. Soprattutto mentalmente."

 

"La vita è fatta di esperienze.
E quando sono drammatiche , ti segnano di più."

 

"Non credo che per sciare così velocemente serva la follia,
ma sono importanti il coraggio e il senso della sfida.
La voglia di mettersi alla prova è probabilmente la cosa più importante nello sport.
E anche nella vita, se vuoi andare lontano."

 

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9.

Credere nel destino fa male all'amore.

Secondo una ricerca dell'Università Heriot Watt di Edimburgo sui legami tra il cinema romantico e le relazioni di coppia, chi crede nel destino ha difficoltà ad affrontare una relazione di coppia.
Aprendo il giornale stamattina, ho letto che, secondo i ricercatori, le commedie rosa come "Serendipity" e "Notting Hill", creerebbero l'illusione che tutto possa risolversi grazie al fato.
Ora, io credo che esista un destino scritto per tutti noi, che dipende direttamente dai nostri desideri più profondi.
Che il destino possa fare tutto da solo scordatevelo pure!
"Aiutati che il ciel ti aiuta"...dicevano i nostri nonni.
E allora cari ricercatori inglesi, che male c'è, al giorno d'oggi, nell'essere romantici e credere nell'amore vero?
Se ci credessero tutti sarebbe sicuramente un mondo migliore...
E scusate se sono un'inguaribile romantica...ma non ditelo a nessuno ;)

 

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10.

Istanti perfetti.

Una domanda che almeno una volta ci han fatto,
o noi abbiam fatto ad altri è: "Sei felice?".
Ho sempre risposto che preferivo definirmi serena,
perchè la felicità è effimera, è un momento, dura un istante.
Oggi ho letto un articolo di Romano Madera (prof. ordinario di Filosofia Morale e di Pratiche Filosofiche all'Università di Milano Bicocca) su DWeb - la Repubblica delle Donne n°637.
Improvvisamente, ho avuto una nuova e inaspettata prospettiva, su questi istanti di felicità.

 

Come diceva Keats (poeta inglese del romanticismo):
"Qualcosa di bello
è una gioia per sempre".

 

Vale la pena, vivere per quei momenti di bellezza.

 

Ecco alcune parti dell'articolo del Prof.Madera:

 

"Ci sono tanti attimi presenti che ci cambiano, ma dobbiamo essere attenti. Spesso, invece, siamo ciechi o paralizzati o inerti, e non ci accorgiamo di nulla. Bisogna aprire la testa, gli occhi, il cuore. Solo in questi attimi presenti possiamo trovare un senso alla vita ed espanderci."

 

"Credo in una vita di attimi se questo attimo è costantemente costruito. Se stiamo cioè nel presente del presente, nel presente del passato e nel presente del futuro".

 

"Bisogna sentirsi "qui e ora" ma dentro un orizzonte: io sono in questo momento. Ma questo momento è il tempo stesso. Facciamo un esempio: se incontriamo una persona, per una riunione o per una cena, la incontriamo nell'oggi, nel momento, ma la viviamo, ne facciamo esperienza attraverso e grazie a tutte le esperienze che abbiamo".

 

"L'attimo ha senso perchè ha una storia."

 

Spero abbiate trovato, leggendo, la vostra prospettiva...

 

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11.

Lo sapevate?

Ma è un caso, o lo fanno apposta
a spararci tante baggianate???
Ebbene, spero non se ne abbia a male Dario Fo, (premio nobel...non proprio uno qualsiasi), se riporto qui, sul mio modesto blog, un suo articolo apparso su Repubblica.it
Che apra gli occhi a tutti quelli che, poco per caso e molto per scelta di altri, ignorano la verità.

 

"Morte ai fanatici ambientalisti"
di DARIO FO

 

PROPRIO ieri 24 febbraio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha presentato a camere riunite il suo progetto riguardo la produzione di energia e ha specificato che la produzione sarà pulita e rinnovabile. Inoltre, ha annunciato la quota di denaro che lo Stato americano ha intenzione di stanziare a cominciare da subito. Ha aggiunto: "Il nostro primo obiettivo è quello di riuscire ad abbattere drasticamente l'inquinamento atmosferico e l'effetto serra".

 

Il giorno stesso, a Roma, il nostro primo ministro Berlusconi firmava un accordo per attuare nel nostro paese l'impianto di ben quattro centrali nucleari di terza generazione, e non ha assolutamente parlato dei problemi di riscaldamento globale. Segnaliamo a questo proposito che l'inquinamento della città di Milano per ben 35 giorni sui 55 dall'inizio dell'anno ha superato il livello di inquinamento atmosferico, raggiungendo i 171 microgrammi di polveri sottili, contro i 50 del limite europeo. Ma il Governo italiano e il Comune di Milano non fanno una piega.

 

Tornando al nucleare, Berlusconi ci dà notizia dell'avvenuto accordo sfoderando un sorriso compiaciuto. E aggiunge che finalmente si è "abbattuto il fanatismo ecologico di una parte politica che già vent'anni fa ci aveva impedito di terminare la costruzione di due nuove centrali". Quindi si torna al nucleare? Ma come, ci siamo battuti tanto, il 70% degli italiani nel referendum sulle centrali ha votato contro, e lui ci definisce in massa fanatici dell'ecologia?E specifica che quello nucleare è un metodo ormai controllabile e sicuro. Ma come sicuro? Silvio, ti sei scordato che non più tardi dell'anno scorso in Francia succedeva un disastro: dall'impianto nucleare più importante della nazione, fuoriuscivano scorie tossiche che colpivano dieci operai. "Ma, calma!" dice il ministro francese, "degli operai sono stati colpiti dalle esalazioni, è vero, ma solo leggermente". Cosa significa "leggermente"? Significa che i danni procurati alla salute di quei dipendenti sono insignificanti: gli son diventati i capelli un po' azzurri, gli occhi fluorescenti e la pelle leggermente squamata. Qualcuno ha anche le branchie, ma gli stanno bene.

 

Ma io mi chiedo, questo nostro presidente è disinformato naturale o ha studiato per diventarlo? Nessuno gli ha detto che, a parte il pericolo continuo di disastro tipo Chèrnobyl, per il nucleare esiste il problema delle scorie? E che noi, in Italia, per il solo fatto di aver messo in funzione un paio di centrali nucleari cinquant'anni fa, ancora oggi abbiamo scorie che non sappiamo dove sbattere? E lo stesso accade anche in Francia, Il presidente ha dichiarato che entro il 2020 da noi sarà già attiva la prima delle quattro centrali previste. Ma quel cervello incandescente di governante sa cosa costa montare una centrale nucleare? In Finlandia ne stanno costruendo giusto una di ultima generazione. Avevano previsto che sarebbe costata un miliardo di euro, ma a metà percorso si sono accorti che il miliardo previsto s'era raddoppiato, due miliardi. Ora i responsabili della centrale, gente preparata e onesta, hanno avvertito che il valore dell'energia che riusciranno a produrre con quella loro centrale non riuscirà a coprire neanche la metà dei costi di fabbricazione ed impianto. Non solo, ma che la perdita aumenterà a dismisura quando, fra una ventina d'anni, come di norma, dovranno smontare tutto l'impianto e preoccuparsi di imballare ogni elemento dentro un enorme container in cemento armato, e poi andare a sistemarlo in uno spazio scavato nella roccia a un minimo di dieci metri sotto il livello del suolo.

 

E il nostro presidente, sempre lui, Silvio Eta Beta, assicura che l'energia nucleare è la più economica e produce ampi vantaggi e viene smentito immediatamente da ogni scienziato onesto e informato che lo sbeffeggia: "Ma che dici, Eta? Attento a te, i reattori funzionano solo grazie all'uranio arricchito. Ora devi sapere che negli ultimi anni il prezzo di questo propellente è aumentato di addirittura sette volte, per la semplice ragione che le riserve stanno per finire; e giacché il governo italiano ha appreso che per soddisfare l'intiero bisogno della nazione si dovrebbero realizzare, sul vostro territorio, almeno sessanta centrali dell'ultima generazione, dove andate a sbattere? Vi è sfuggito il particolare che per raggiungere questo numero abbisognano almeno trent'anni, con una spesa da fantascienza? E poi c'è il guaio che proprio in ragione dell'enorme numero di centrali che ogni paese cosiddetto civile ha in programma di costruire, entro quindici anni di uranio fruibile non ce ne sarà più e allora con cosa le fai andare le sessanta centrali, con le noccioline? O col popcorn?! E poi, cervellone mio, ci spieghi in quale zona o territorio hai in mente di costruirle queste centrali? Nessuno ti ha detto che l'Italia è un paese a forte incidenza tellurica? E che dal nord al sud più profondo non c'è luogo dove sia pensabile montarci un impianto nucleare? L'unico sicuro sarebbe Roma, anzi il Vaticano è proprio il punto ideale... io insisto e firmo per una soluzione del genere.

 

Io pure...gente state informati!!!
Plinia

 

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